Minimum Viable Product (MVP): Minimum non è una metafora.
Ogni volta che ci si approccia a un nuovo progetto, bisognerebbe sempre iniziare dal famoso MVP (Minimum Viable Product).
In sostanza il consiglio è:
Invece che costruire l'idea gigatronica che abbiamo in mente (e che ci costerebbe mesi e mesi di lavoro), facciamo una versione semplificata che ci permetta di testare la reazione del mercato e degli utenti nei confronti del prodotto.
La conseguenza? Risparmiamo tempo e denaro.
Gli imprenditori dovrebbero sempre adottare questa pratica, e gli UX Designer dovrebbero sempre consigliarla ai loro clienti.
Sembra una banalità, eppure sono pochi i professionisti che la mettono in pratica. È facile lasciarsi prendere la mano.
Minimum non è un modo di dire!
- Invece che fare un prodotto con 20 feature, iniziamo con le 3 più importanti!
- Invece che sviluppare tecnologie che richiedono mesi di sviluppo, iniziamo con quelle che richiedono settimane.
- Minima spesa, massima resa (suona un po' milanese però funziona!).
Se ho deciso di vendere hamburger in pausa pranzo, metterò su un chiosco. Non cercherò di costruire un McDonald!
Cerchiamo di essere creativi: una volta che abbiamo deciso di risolvere un problema, troviamo le soluzioni più economiche per noi!
- Se voglio mettere in contatto Terapisti e Clienti, posso iniziare da un gruppo Facebook o da una newsletter;
- Se voglio offrire freelance di alto livello per le aziende, mi basta una landing page e un telefono;
- Se voglio offrire formazione online, una lista di video youtube può essere la fase 1.
Angolo serio
L'ultimo esempio è il mio: ho iniziato UXBox rilasciando ai primi studenti un semplice PDF con tutti i link ai video che avevo prodotto per il corso. Solo nei mesi successivi, dopo aver scoperto che la mia idea aveva mercato, ho costruito una piccola piattaforma di e-learning.